Una nota.. di colore

Immagine

Apro questa breve parentesi sulle mie avventure a Gottingen (neanche tanto come vedrete) per due motivi: primo, perchè voglio spiegare anche alle persone che ho conosciuto qui in Germania, la storia di “Samir”. Secondo perchè, per chi conosce già tutto del mio soprannome, ci sono novità molto interessanti di cui parlerò verso la fine. Onde per cui (vibratori per gay), questi ultimi possono passare, se lo desiderano, direttamente al punto “LE ULTIME NOVITÀ’ TEDESCHE”, per gli altri.. beh preparatevi.

IN ORIGINE FU

Prima di avventurarmi sulla storia in sé del mio soprannome, vorrei prima raccontare alcuni antefatti precedenti, senza dei quali non si può capire che cosa ha portato al “Samir”.                                                                                                                                           Come penso tutti abbiano avuto modo di notare, e di farmelo notare nel caso non me ne fossi mai accorto, i mie tratti somatici non sono, diciamo, molto tedeschi, o almeno del nord. Non ho motivo di negare che in effetti sembro una persona appena sbarcata a Lampedusa con il classico barcone e in tutti questi anni ne ho davvero sentite di tutti i colori (nero soprattutto).

Estate 2005: a quell’epoca ero un quindicenne che girava per l’Europa con i genitori e amici, insieme alla nostra cara e vecchia roulotte, e in quel momento ci si trovava nel sud della Francia, destinazione Spagna. In uno dei tanti paesini stile medioevale ero lì bello pacifico, con tanto di macchina fotografica appesa al collo, che camminavo e parlavo con un mio amico. Ad un certo punto la mia attenzione si posa su una cara vecchietta, ferma sull’uscio di una porta che dal nulla mi fa segno di avvicinarmi a lei. Penso “Ma  che vuole sta vecia?” e ovviamente non le do retta, ma questa continua a guardarmi e farmi segno di andare con lei. Io a questo punto le faccio capire che no, non sono interessato alla offerta: uno perchè sei una vecchia infame, due, perchè se stava cercando di fare una pubblicità al bordello locale, lo stava facendo decisamente nel modo sbagliato e io non sono interessato alle GILF!         Ma quella non era la vecchia titolare del bordello… era la padrona di un OSPIZIO!! Immagino che vedendomi parlare con il mio amico avrà pensato che lo stessi importunando chiedendogli l’elemosina, ma NO!!!

Natale 2007: Che bello il Natale! Le luci, gli alberi, i panettoni, il presepe, sono tutti sono più buoni! Tutti.. tranne una persona che, a quanto pare, aveva scambiato quel sacro giorno per carnevale, dove ogni scherzo vale. Quella persona era (rullo di tamburi) il mio caro e simpatico parroco Don Pace (già il nome è tutto un programma), il quale, dopo la fine della messa natalizia, corre come un leopardo davanti la porta della chiesa per stringere la mano ai cari fedeli. Nulla di male in questo, se non fosse che in quell’occasione, dopo aver stretto la mano ad una 50tina di persone prima di me, mi guarda e sorridendo mi fa: “Auguri a te, ANCHE SE NON SEI VENETO!”. Cioè, dovete capire che il prete lo conosco da illo tempore e lo sapeva bene chi ero, ma allora perchè azz mi dici questo?? Io mi scuso con i siciliani che magari stanno leggendo questo articolo, ma porco cane io sono mestrino, non palermitano! Pure i preti leghisti mi tocca sopportare!

Mestre 2010: Si sa le vecchie si assomigliano un po’ tutte, non ci sono differenze neanche se si trovano in altri stati e così, dopo la titolare in Francia, anche un’altra vecchiaccia italiana, ha pensato bene di farmi notare il mio colore della pelle. Ero fuori da un centro commerciale a Mestre che aspettavo un mio amico e improvvisamente si avvicina questa anziana signora. Con molta cortesia mi chiede le indicazioni per arrivare in un certo posto e io, naturalmente, cerco di aiutarla dandole tutte le informazioni necessarie. Alla fine, senza abbandonare quell’aria di cortesia, mi dice: “Però, PARLI BENE L’ITALIANO!” AHHHHHHH Signora!!! Dopo che sono stato anche cortese, mi vieni a dire che parlo bene l’italiano? A remengo, la prossima vecchia che mi chiede le indicazioni mi invento qualche parola araba e poi le rubo il portafoglio con la pensione appena ritirata! Almeno adesso avrà un motivo per giudicarmi un extracomunitario. 

Università di Padova 2011: Finalmente approdato nel mondo universitario, dove tutti sono colti e aperti all’innovazione, nessuno avrà osato giudicarmi.. see come no! Al termine di una lezione, non ricordo per quale motivo, il professore chiede: “c’è qualcuno che non è del Veneto?” Nessuno alza la mano, tranne un mio collega che effettivamente è di Brescia, ma il professore guarda me e mi chiede: “LEI E’ DAVVERO SICURO DI ESSERE VENETO?” Ancora? E basta!! Ho capito non sembrerò veneto, ma non serve che facciate tutti i leghisti!!

Strade di Padova 2012: L’università non mi ha dato soddisfazione, anche lì ho trovato i leghisti e allora basta, cammino per le strade di Padova, magari lì sarò al sicuro da commenti! Potete immaginare come sia finita… Passeggio tranquillamente per tornare a casa e incrocio un carabiniere accompagnato da due militari. Io li guardo come ogni altra persona che si sta facendo i cavoli propri, quindi senza espressioni strane, ma un certo punto il carabiniere mi ferma e mi chiede se ho i documenti. Io, ancora preso dai miei pensieri, gli rispondo: “Madonna! Eccoli!” Questa ovviamente non è la classica risposta che darebbe un clandestino, infatti il carabiniere non li guarda neanche, mi ringrazia e si allontana, ma mentre se ne sta andando da dietro gli grido: “Guardi che non sono un extracomunitario!” Lui, imbarazzatissimo, risponde evasivamente: “E si lo so scusa, ma sai da lontano mi eri parso un extracomunitario e quindi….” Ok ho capito, io per evitare di finire in galera non devo uscire di casa!   

L’ORIGINE DI SAMIR

Dopo tutte queste avventure, i miei amici avevano inventato mille e più soprannomi da affibbiarmi, così per non dimenticare da che Stato do idea di provenire. Alcuni esempi: Kebab, Punjabi, Karl (cugino di Willy il principe di Bel Air), Bubba, Indiano e islamabab. Ma tutto questo doveva cambiare nel dicembre 2009, ovvero all’epoca del primo capodanno a Sappada (sui pie). Non so se lo sapete o se ve lo ricordate, all’ epoca andava di moda un video su youtube chiamato “Rap Rumeno” (http://www.youtube.com/watch?v=l0up2O9yeho) e uno dei protagonisti era appunto un certo “Samir”. L’inizio della fine: il mio amico Perry non si è lasciato sfuggire l’occasione di collegare il tipo del video con me, non tanto per le caratteristiche del personaggio, credo abbastanza opposte alle mie, ma perchè Samir è un nome che davvero ricorda i classici paesi arabi. Da quel momento per tutti sono diventato Samir e ancora così, dal 2010, i miei amici continuano a chiamarmi in questo modo e pure a me parrebbe strano non sentirmi chiamare così da loro.

LE ULTIME NOVITÀ’ TEDESCHE

Se è vero che “Paese nuovo, vita nuova”, nel mio caso vale anche il detto “Tutto mondo è Paese”, perchè se pensavo che andandomene in Germania, avrei accantonato le mie vicende e il Samir sarebbe diventato solo un ricordo lontano, davvero mi sbagliavo. Le prime conferme di questo triste fato a cui ormai devo imparare a rassegnarmi, sono arrivate ad Hannover in compagnia di mio fratello Riccardo: appena arrivati nella stazione dei treni di Gottingen, secondo voi che può esserci successo? Ovviamente la Polizei ha pensato bene di fermarci e chiederci i documenti, pensando, immagino, che fossimo terroristi di Al Qaeda. E questo lo dico perchè hanno fermato e chiesto i documenti solo a noi e a nessun’ altro in tutta la stazione dei treni!

Ma le sorprese non erano ancora finite. Arrivati ad Hannover, dopo esserci fatti dei bei giretti per la città, decidiamo di andare a mangiare un Kebab, come impone rigorosamente la dieta tedesca. Il gestore del Kebab, dopo che avevamo ordinato, ha pensato giustamente di fare 2 chiacchiere con noi (e ti credo, probabilmente non parla mai con nessuno!) e come approccio ha iniziato col voler sapere da che Paese provenissimo. E quali saranno stati i primi Stati che gli sono venuti in mente vedendoci? Finlandesi? Inglesi? Francesi? Spagnoli? Italiani? Ma no! Ovviamente per lui eravamo i classici fratelli dei paesi arabi, del calibro di Turchia ed Emirati Arabi, a riprova del fatto che se sei un attimo più scuro dei tedeschi e vai a mangiare un kebab, sarai bollato a vita come arabo.

Infine ecco la news di tre giorni fa: Non dico più niente, lascio a voi riflettere su questo messaggio inviatomi via fb da un certo Tamerlan Hajiyev (mai visto prima): “Hello! I am sorry, but are you from Azerbaijan? (your name, Samir, sounds so Azerbaijanic).. Io davvero dopo questa non so proprio più che dire, anzi una cosa la so: Samir è qualcosa che mi perseguiterà per sempre, anzi comincio a credere che sia diventato davvero parte di me!

 

Lascia un commento